lunedì 13 febbraio 2012

Un voto per chi, un voto perché?


Il 19 febbraio si compie un atto di democrazia. Lasciate stare quale sia il vostro e il mio orientamento politico. Esiste ed è importante e va salvaguardato.

In quella data si è chiamati a scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico del Lazio: poche regole per la partecipazione, carta d'identità, almeno 16 anni e 2 euro (mossa raffinatissima, se sei militante contribuisci con il sorriso, se non lo sei finanzi il partito in maniera trasparente, se poi sei anche un avversario politico hai anche la beffa di sovvenzionare il tuo nemico, tipo un tifoso della Lazio obbligato ad acquistare un abbonamento della Magica).

Non è facile scegliere, analizzando profili e programmi, abbiamo un abile esponente di apparato (Gasbarra), una brava persona che si incarta nel burocratese (Bachelet), una giovane molto determinata ma forse acerba (Leonori) e un uomo di lotta e passione con il miglior programma ma poco adatto alla segreteria (Pacciotti).

Da qui al 19 ho ancora tempo per pensare, ma certo il ballottaggio è tra questi due ultimi outsider. E comunque parteciperò, si parla sempre di maggiore democrazia, di far sentire la voce dei cittadini, della distanza della politica. Poi quando c'è qualcosa di concreto tutti si dileguano.

Ripeto non è questione di partito, il PD, questo PD, non mi rappresenta. Ma la classe dirigente voglio scegliermela.
A prescindere.

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