giovedì 31 dicembre 2015

Alieni nel 2016

CC BY-NC by Fabio Gaglini (Byus71) - Flickr.com

Homo sum, humani nihil a me alienum puto
Publio Terenzio Afro, 165 a.C.

Per un anno ho tenuto questa fotografia sul desktop. Ogni giorno che accendevo il mio mac mi chiedevo il perché. “E’ bella” mi dicevo. “Mi ricorda quando ne vidi una famiglia a Hurgada a 25 metri e meno di 40 cm di distanza” altra verità. “Non sembra neanche che l’abbia scattata io!” in un impeto di sano egocentrismo masochistico. 

Ma un attimo dopo mi tornava in mente il titolo della mostra presso cui rubai questo scatto: “Specie Aliene”. E non c’entra Spielberg, Giacobbo, le piramidi di Cheope, le scie chimiche o la zona 51. 
No. 
Il concetto è altro, più delicato e affascinante.

Nella mostra allestita negli spazi del Bioparco di Roma, si raccontano le caratteristiche e le problematiche degli animali che si trovano per caso, necessità, cambiamento di condizioni climatiche o inopportune deportazioni a trovare una nuova dimora nelle acque e nei lidi del Mediterraneo.
Sono specie talvolta aggressive, altre immettono pericoli sconosciuti ai nostri fondali, altre le ripopolano, altri ancora entrano pacificamente con le popolazioni autoctone. Ma vuoi che siano stati immessi per sventatezza o per necessità, cambiano l’ecosistema, lo rendo altro e il fenomeno non si può che osservare, cercare di rallentarlo, ma sostanzialmente è inarrestabile. 

Ed è questo pensiero di fondo che mi ha accompagnato: abbiamo pinne, ali, zampe e piedi, che ci servono per spostarci, andare in posti sconosciuti e piantare radici, per qualche tempo e poi ripartire. Siamo fatti per migrare. Siamo migranti, è la nostra natura. Dare diritti a chi arriva alle nostre sponde, è darli a noi stessi. Che poi se a uno neghi i diritti, prima o poi se li prende, magari pure con un bel conflitto sociale. Allora visto che di problemi già ce ne sono tanti, se se ne disinnesca qualcuno è tutto tempo guadagnato.

Buon 2016.


PS: Se queste cose vi appellano, c’è sempre la pagina dei gattini, ma attenzione: c’è anche la foto della mia Micetta, che aveva un bel caratterino. E a quelli che non la pensavano come lei, non lesinava una bella graffiata, fossero gatti, cani di qualsiasi taglia, volpi o malcapitati uccelletti.

martedì 14 luglio 2015

Se #AncheiMaschi ragionassero


La cover del nuovo ebook di SGI-Wister
Anche i maschi nel loro piccolo...

La matematica e la fisica sono maschi. L'italiano e il diritto sono femmine.
Una delle tante distorsioni di genere nel sistema scolastico italiano. Non si tratta certo di un problema solo italiano, ma in Italia siamo e un gap e un pregiudizio verso il femminile c'è.
A mio modestissimo parere anche un certo femminismo duro e puro (che era minoritario, ma sempre stato barricadero e molto visibile) ha reso nel passato un cattivo servizio alla causa delle donne, lasciando retaggi di diffidenza più che ponti di accesso. Ma per fortuna oggi è acqua passata.
Anzi proprio l'occasione di un nuovo ebook della SGI-WISTER "Anche i Maschi nel loro piccolo..." che fa ben sperare.

La rete Wister (Women for Intelligent and Smart TERritories) è un gruppo di intelligenti, appassionate e molto, molto, molto competenti nelle tematiche che bazzicano (per passione o lavoro) dal cyberstalking al networking, dalle politiche di genere alla privacy, passando per la gestione di social network alla costituzione di CoderDojo.

Proprio da loro è partito un progetto che ha visto un libro su una tematica sempre (o quasi) letta al femminile in un'ottica diversa: ha chiamato un gruppo di uomini (ricercatori, politici, funzionari pubblici e esperti del settore) a raccontare dal loro punto di vista cosa sono le politiche di genere. Se hanno o non hanno funzionato, se ci sono delle proposte altre. Per vedere se qualcosa è sfuggito perché il benessere di una società non può essere fatto con sguardo orbo.

Mi piace moltissimo e lo riporto un passaggio della presentazione del libro presente sul sito SGI- Stati generali dell'innovazione: "le tematiche di genere NON SONO e non devono essere, come spesso accade purtroppo, appannaggio solo di riflessioni e sensibilità al femminile poiché è nella diversità, intesa come valore e non come discriminante che si possono cogliere e approfondire riflessioni a tutto tondo con sfumature e sensibilità differenti e positive e necessaria per l’abbattimento dei tanti stereotipici e barriere che ancora oggi nel 2015 caratterizzano la nostra società"

Ecco io ho letto questo: c'è stato un lungo periodo (che persiste, ma pian piano è scalfito alle fondamenta) che gli stereotipi incrociati di donnastronzachesatuttolei e maschiocretinochenoncapisceuncazzo superavano tutto. Servivano a entrambe gli schieramenti per rafforzarsi e rassicurarsi, per questo che chi cercava di avvicinarsi a reciproci lidi veniva bombardato come avesse effettuato uno sbarco in Normandia (e si parla anche di questo tipo di metafore).
Adesso però è giunto il momento di smetterla.
Per tanti motivi.
Perché stronzaggine e cretineria non hanno genere, perché chi lava a casa è un genitore (e non solo la mamma), perché anche all'economia per riprendersi conviene che anche le donne lavorino e guadagnino bene, altrimenti la stagnazione (e se non peggio) è certa.

Di questo e di tanto altro parla con altri termini e in maniera molto precisa nell'ebook "Anche i Maschi nel loro piccolo..." che è gratuito ma per ottenerlo (piccolo sacrificio) bisogna condividere la sua esistenza sulla propria bacheca twitter o facebook. E magari convincere altri a scaricarlo.
Smetto qui, devo andare a cucinare per i miei piccoli flagelli e andarmi a vedere il tappone pirenaico del Tour. Maschile. Anche perché il Giro d'Italia femminile lo danno in sintesi di 3 minuti su TG sport su Rai Sport. Una grande vetrina.

buzzoole code

giovedì 2 luglio 2015

#safeFoP - Tutti i cavalier Trevi del mondo


Non fotografo un palazzo, registro un'emozione.

Roma - Rome - Tre sorelle - Three sisters - [EXPLORE] - 03-12-2013


Questa è la prima reazione che mi è scattata leggendo la folle e arzigogolata proposta di legge per la riforma del copyright nel Parlamento Europeo vorrebbe, invece che estendere il "diritto di panorama" a tutti i paesi membri, restringerlo.


E già mi immagino un Cav. Trevi della fontana omonima andare in giro per la piazza, per tutte le piazze d'Europa a chiedere 1 euro per ogni foto scattata.





Un petizione su Change.org esorta a cambiare direzione, a cestinare quest'obbrobrio prima che illogico, antidemocratico.
Salviamo la libertà di fotografare! #saveFoP