Barack Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America.
Il lavoro sporco lo lascierà al suo vice, Biden. Lui sarà l'uomo copertina di una nuova fase: l'economia, si sa, con l'avvento dei nuovi presidenti Usa riprende a volare, ma lui porterà un ottimismo e un'umanità maggiore, chissà magari riuscirà a far accettare a qualche benestante democratico del New Jersey o a qualche agricoltore del Nebraska qualche tavoletta di cioccolata Equa e Solidale.
Impressiona che abbia solo 47 anni , in Italia saresti alternativamente:
- un giovane virgulto mezzo galoppino che studia per diventare ministro senza portafoglio a 60 anni (a meno di non essere donna, selezionata per il tuo talento, possibilmente fotogenico, adatta per pettegolezzi più o meno istituzionali);
- un vecchio precario ormai inutilizzabile per essere considerato forza lavoro attiva.
È una follia, un'illusione fallace, lo so. Ma spero che Obama porti un po' di Europa in America, quel pizzico di saggezza e riflessione che solo chi è giovane lo riconosce come un valore di progresso. E mi auguro pure che porti un po' di America in Europa, la parte migliore, quella che sa rialzarsi senza piangersi addosso, che sa raccontare storie e che non ha paura di votare un giovane o un vecchio, un bianco un nero o un ispanico perché ha sempre il coraggio di voltare pagina e ricominciare di nuovo a volare.
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